Nuove regole sui voliper Usa e Inghilterra: un segnale per tutto il turismo

Prima gli Stati Uniti, poi (a poche ore di distanza) il Governo di Londra. La scelta di vietare tablet e computer su determinate rotte ha scavalcato l’Oceano in brevissimo tempo. E, dopo l’annuncio di Donald Trump, che ha dato 96 ore alle compagnie aeree (10, per la precisione) per adattarsi alle nuove direttive, è arrivata la conferma dall’Inghilterra, che si è detta pronta ad adottare una misura simile.

Per il momento si tratta di un piccolo segnale, è vero. Ma la velocità con cui si è propagata la scelta di imporre restrizioni ai voli fa pensare.

Del resto, il tema della sicurezza in volo è diventato di grande attualità negli ultimi tempi. Molte le ipotesi messe in campo fino ad oggi (a iniziare dalla revisione delle modalità di ingresso negli scali stessi), poche finora quelle messe in atto. Fino a pochi giorni fa.

La stretta sulla sicurezza
Perché quella appena annunciata dalle amministrazioni americane e inglesi è uno dei primi veri provvedimenti in materia di ‘safety’ arrivati da 15 anni a questa parte. Ovvero da quella serie di norme che, dopo l’11 settembre 2001, cambiarono radicalmente le abitudini dei passeggeri dei voli.

Se da un lato è vero che le limitazioni su pc e tablet sono solo minuzie in confronto alla grande rivoluzione di tre lustri fa, è anche vero che nulla fa pensare che si tratti delle uniche mosse in agenda. Tutte le idee lanciate negli scorsi mesi sono ancora sul piatto e mai definitivamente accantonate. E l’ipotesi che quelle messe in atto non siano altro che le prime mosse di un piano più ampio non è assolutamente da scartare.

Le conseguenze sul comparto
La cronaca degli ultimi anni ha insegnato che i cambiamenti in materia di sicurezza in volo non sono mai privi di conseguenze. E se da un lato la prevenzione può contribuire a fugare i timori dei passeggeri (e quindi a far aumentare il numero dei clienti delle compagnie aeree) dall’altro può allungare i tempi degli spostamenti. E magari mettere ancora più alle strette la fascia di voli che, oggi, sta soffrendo di più: il corto raggio.

Sul fronte dei collegamenti interni la battaglia tra aerei e treni ha già i suoi vincitori e sconfitti, con i binari dell’Alta velocità sempre più trafficati. Ulteriori procedure e misure di garanzia (se e quando arriveranno) renderanno gli aerei meno concorrenziali anche sulle rotte tra Paesi confinanti, a causa del protrarsi dei tempi di imbarco, sbarco e recupero bagaglio? Potrebbe accadere, dal momento che i collegamenti ferroviari anche sulle distanze maggiori stanno conoscendo una nuova ondata di sviluppo.

Bisogna solo vedere come le autorità competenti (quelle dei trasporti e quelle nazionali) decideranno di muoversi. E quali provvedimenti sarà necessario mettere in atto per garantire la sicurezza dei passeggeri.

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