La lotta di Mistral Air tra conti in rosso e piani di risanamento

Non sembra esserci pace per la compagnia fondata a suo tempo da Bud Spencer e che da qualche anno fa capo a Poste Italiane, Mistral Air.

A poche settimane dall’annuncio del piano di risanamento varato dall’amministratore delegato Rosario Fava, che prevede un netto ridimensionamento di flotta, rotte e personale, in particolare sul fronte del segmento charter, emergono ora nuovi particolari sulla situazione finanziaria della compagnia, il cui rosso non accenna a diminuire. Anzi.

A fare luce sulle cifre un servizio pubblicato su Business Insider di Repubblica, che analizzando i dati presentati da Poste alla Corte dei Conti, fa emergere questa situazione: dopo il lieve miglioramento del 2015, Mistral Air nell’anno successivo ha fatto registrare un passivo da 2,8 milioni di euro. Dato che salirebbe poi a 5,4 nel solo primo semestre di quest’anno.

Le cause del rosso
Le cifre, si legge nella relazioni, sarebbero imputabili a vari fattori, quali calo produttivo, diminuzione delle spedizioni postali, crisi del settore turistico e cessazione dei rapporti di collaborazione con Alitalia. Ma, rileva poi il quotidiano, a pesare ci sono poi anche i costi legati al leasing.

Piano di risanamento
Ecco il perché quindi della scelta di tagliare il numero degli aerei (solo più otto), del dipendenti (13 piloti licenziati e 6 in cassa), delle rotte e delle basi (chiuse quelle di Roma e Napoli. Per concentrarsi su tratte brevi in Italia e sui voli sull’Albania. Ma la situazione sembra rimanere comunque precaria.

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