Alla ricerca del passeggero perduto: il metodo del Changi di Singapore

È l’innovazione tecnologia il terreno su cui i grandi aeroporti si sfidano a colpi di maxi investimenti. L’ultimo caso riguarda lo scalo che, per il settimo anno consecutivo, è stato riconosciuto dalla classifica di Skytrax quale migliore al mondo: il Changi di Singapore.

Dopo aver introdotto, sin dal 2015, i chioschi automatizzati per il check-in e il monitoraggio dei bagagli, sta testando un modo per rintracciare i passeggeri che si perdono nei meandri della gigantesca struttura di oltre 40 kmq, rischiando di non riuscire ad arrivare in tempo alla partenza del volo.

Partner tecnologico la cinese Yitu
Si tratta, spiega lastampa.it, di telecamere dotate di tecnologia in grado di localizzare le persone riconoscendone le fattezze grazie alle foto dei passaporti memorizzate in un database. A questo proposito sono stati avviati contatti con la società cinese Yitu, che propone una piattaforma di riconoscimento facciale capace di identificare oltre 1,8 miliardi di volti in 3 secondi

Un’innovazione che, come dichiarato dai manager dell’aeroporto potrebbe diventare operativa nel giorno di un anno, andando ad aggiungersi al sistema di riconoscimento facciale già attivo al T4 per i controlli di identità al momento dell’imbarco.

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