Eurotunnel sfida il governo britannico

Il governo britannico sta affrontando la sfida legale intentata da Eurotunnel sui contratti conclusi con le compagnie di traghetti Brittany Ferries, Dfds e Seaborne Freight.

Eurotunnel sostiene che i contratti per i servizi di trasporto merci siano stati assegnati in modo non ufficiale e che non sia stata data la possibilità di competere.  In un procedimento giudiziario che inizia oggi, l’obiettivo è quello di ottenere l'annullamento dei contratti con Brittany Ferries e Dfds. Il contratto da 13,8 milioni di sterline (oltre 16 milioni di euro) con Seaborne Freight, società che non ha navi e non ha mai gestito un servizio di traghetti, è già stato cancellato.

Lo scorso dicembre il dipartimento per i trasporti inglese aveva contratto le tre società per fornire capacità di carico supplementare per i camion in altri porti oltre a Dover.  Nei documenti che delineavano gli accordi, il dipartimento affermava che una situazione “imprevedibile di estrema urgenza" non lasciava tempo di emettere regolari bandi.  

In gennaio Eurotunnel aveva scritto al segretario dei trasporti Chris Grayling per lamentarsi del fatto di non era stato preso in considerazione al momento della concessione sottolineando che, a differenza di Seaborne, aveva già gestito in passato un servizio di traghetti attraverso la Manica, con MyFerryLink, e avrebbe pertanto dovuto essere contattato.  

Il governo probabilmente sosterrà di non essere stato a conoscenza del fatto che Eurotunnel fosse in grado di realizzare un servizio di traghetti attivo e funzionante in tempo per la Brexit.

Il caso giudiziario dovrebbe concludersi a breve. Se la corte aderisse alla tesi di Eurotunnel, i contratti con Brittany Ferries e Dfds potrebbero ritenersi "inefficaci".

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