Alitalia e lo stallo infinito: i rischi di ulteriori rinvii

Il ritornello è sempre lo stesso ormai da molto tempo: si apre un altro mese cruciale per decidere le sorti di Alitalia. Ma si apre anche un altro mese nel segno dell’incertezza e nella situazione di trovarsi di fronte a una fase di stallo al momento molto difficile da smuovere.

La scadenza del 31 marzo se ne è andata via praticamente sotto silenzio, facendo passare la linea del nuovo rinvio richiesto da Fs, che punta ora a Pasqua per la chiusura con i partner, che aveva mandato su tutte le furie i commissari straordinari della compagnia, arrivati ora a dire: o si chiude o si mette in liquidazione l’azienda.

Il quadro
Un punto morto ma soprattutto un lasciare passare il tempo che rischia di mettere in seria difficoltà Az. Anche perché a questo punto la vera scadenza che preoccupa è quella di giugno, quando dovrebbe arrivare la restituzione del prestito ponte. In un contesto in cui, nonostante i progressi del vettore sotto diversi punti di vista, l’azienda perde circa 25 milioni di euro al mese, secondo quanto riportato da Ilmessaggero.it.

Diversi quindi i fronti aperti in questo momento: dalle Fs che, per bocca di Battisti, vogliono essere della partita solo con un piano industriale serio, alle controllate pubbliche che sono apertamente restie a entrare come coinvestitori. Da Delta che per ora resta alla finestra pur garantendo la propria quota a ventilati fondi di investimento, dei quali però al momento non c’è traccia concreta.

E se tutto dovesse saltare? L’unica soluzione possibile al momento potrebbe essere appunto la liquidazione. E qui facilmente tornerebbe in pista Lufthansa, pronta a imporre la sua legge.

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