Dopo i ‘no fly’ la protesta ‘flight shame’: ora le aziende boicottano i voli

Dopo il movimento ‘no fly’, una nuova corrente ecologista si fa largo tra gli europei contro le compagnie aeree. Si chiama ‘Flight shame’ ed è una nuova forma di protesta nata in Germania. Nel mirino, anche in questo caso, le emissioni. Solo che, questa volta, a prendere posizione contro i big del trasporto aereo non sono i giovani viaggiatori, ma le aziende.

È il caso ad esempio, della WeiberWirtschaft, che a Berlino, si legge su Corriere.it, ha promesso un “bonus green” ai dipendenti che rinunciano a volare per un anno. Il bonus consiste, nello specifico, in tre giorni di ferie.

Un incentivo a “fare bene” all’ambiente e a salvaguardare l’ambiente. “Vogliamo promuovere opzioni di viaggio più rispettose del clima - ha spiegato la direttrice dell’azienda Katja von der Bey -. Ci sono tanti altri mezzi per spostarsi, a partire dal treno”.

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