Quando Joon e l'idea di vettore innovativo fu spiegata al mercato italiano

Una presentazione in piena regola anche per il mercato italiano, per fare capire quale voleva essere la filosofia alla base del lancio di Joon sul mercato da parte di Air France: sostanzialmente un brand giovane o “innovativo” come dicono i francesi, scriveva il direttore di questa testata, Remo Vangelista.

“Joon è un prodotto competitivo e innovativo – aveva spiegato Jerome Salemi, direttore generale Air France-Klm per il mercato italiano –. Non è una low cost ma un vettore ibrido, un prodotto particolare. È inutile dire che si tratta di un brand con un costo gestionale inferiore ad Air France e volerà sulle rotte per l’Italia con macchine Airbus nella versione 320 e 321. Il codice di volo sarà ovviamente AF e i canali di vendita sono quelli tradizionali. Ma non parliamo di un brand low cost. La low cost del gruppo è Transavia”.

Nel progetto inizale Joon doveva inoltre andare a cercare nuove nicchie di mercato e per questo nel quartier generale parigino avevano pensato di avviare linee per Il Cairo, Teheran, Fortaleza, Cape Town e Mahé. “Grazie a Joon saremo in grado di andare alla caccia di una fascia di mercato molto interessante come i Millennials – aveva ancora detto Salemi –. Il 24 marzo prossimo ci sarà il lancio ufficiale di questo brand. I comandanti arriveranno dal gruppo Air France, mentre il personale di volo e terra (500 unità) proviene da un’attività importante di recruiting”. Grandi progetti. Finiti poi nel cassetto.

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