Risarcimenti, ritardi e vettori extra Ue: la corte europea detta le regole

Le regole europee per i rimborsi legati ai ritardi dei voli possono valere anche per i vettori extra Ue. A deciderlo è la Corte di Giustizia Ue in una sentenza che scrive un capitolo importante per quello che riguarda i diritti dei passeggeri.

Stando a quanto stabilito dal tribunale, infatti, le regole dell’Europa in materia di risarcimenti si applicano anche nel caso d voli in partenza da uno Stato Ue, con coincidenza in un Paese terzo, con un’unica prenotazione anche se la compagnia non è comunitario.

La sentenza
Il caso in questione, come precisa ansa.it, riguarda in volo del vettore ceco Ceske aerolinie. L’aereo, partito da Praga, era arrivato in orario ad Abu Dhabi e i passeggeri attendevano la coincidenza per Bangkok con volo operato da Eithad. Questo secondo collegamento ha registrato un ritardo di oltre tre ore, ovvero la soglia oltre al quale scatta il diritto alla compensazione. Ceske, però, aveva rifiutato di versare il risarcimento, non ritendendosi responsabile della seconda parte del volo, operata da Etihad.

La Corte Ue, però, ha dato torto alla compagnia, stabilendo che, nel caso in cui ci sia un’unica prenotazione, il vettore che ha operato la prima tratta non può “trincerarsi dietro la cattiva esecuzione di un volo successivo ad opera di un altro vettore aereo”.

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