Crisi Moby e la mancata vendita di due navi: le accuse di Vincenzo Onorato

Si fa sempre più complessa la situazione di Moby, la cui situazione finanziaria si sta aggravando. L’ultimo colpo arriva dallo stop alla vendita di due navi della flotta, la Moby Aki e la Wonder, alla danese Dfds, che ha contestualmente rescisso il contratto. La cessione sarebbe servita alla compagnia per avviare il rientro dai debiti per evitare il rischio di fallimento.

In una nota diffusa ieri, l’armatore Vincenzo Onorato accusa apertamente Unicredit per lo stop all’operazione. “La risoluzione è addebitabile a responsabilità di Unicredit S.p.A. che, in qualità di Security Agent, non ha dato il consenso alla liberazione delle ipoteche che gravano – scrive Onorato -, a favore di tutto il debito garantito, sulle navi Moby Aki e Moby Wonder, nonostante fosse contrattualmente tenuta a fare ciò. La vicenda è incredibile e ingiustificabile perché Moby ha richiesto, come da prassi, l’assenso alla cancellazione delle ipoteche sin dal 20 settembre 2019”.

Nelle scorse settimane, a causa dell’aggravarsi della crisi finanziaria e dei debiti accumulati, alcuni fondi di investimento avevano chiesto il fallimento della società al Tribunale di Milano, richiesta poi respinta.

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