L’ascesa del business jet: l’altra faccia della pandemia

La pandemia globale ha fatto il gioco degli operatori di business jet. I passeggeri che continuano a dover affrontare restrizioni complicate e in continua evoluzione sono alla ricerca di soluzioni semplici ed efficaci per realizzare i loro piani di viaggio.

Parte da questa considerazione l'intervento di Thomas Flohr, fondatore e presidente di VistaJet, nell'ambito di ITB Berlin Now: "Dall'inizio della pandemia le compagnie aeree commerciali sono state bloccate e i voli cancellati a intermittenza, lasciando a terra chi aveva urgenti esigenze di viaggio".

Alla luce di questa situazione, l'aviazione privata ha iniziato a riprendersi. Prima della pandemia, solo il 10 per cento circa delle persone utilizzava jet privati per affari, "ora, invece, il 71 per cento delle nuove richieste di VistaJet proviene da passeggeri che non erano stati clienti abituali in passato", precisa Flohr, che fa un esempio: "Prendiamo un B777 con 10 posti in prima classe. Quando la compagnia aerea vende solo quattro posti, il widebody non parte come previsto, e allora noi interveniamo e forniamo il nostro servizio".

Un altro fattore di successo è quello legato all'aspetto della sicurezza: "Le persone vogliono toccare il minor numero possibile di superfici su un aereo o in aeroporto - dice il presidente di VistaJet -. Un viaggio con un jet privato ha 20 punti di contatto in aeroporto sulla strada per l'aereo, contro i 700 per i voli commerciali. Stiamo democratizzando l'uso dei business jet".

Silvana Piana

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