Il commento del direttore
Remo Vangelista
Tra Stati Uniti e Unione europea è stata firmata la seconda fase dell'Open sky. A due anni dalla prima firma il secondo accordo impegna le parti ad ''eliminare le barriere d'accesso ai rispettivi mercati'' permettendo collegamenti più rapidi e meno inquinanti, senza più vincoli sugli scali dei due mercati. L'intesa ''si applicherà al 60% dei voli transoceanici, che così inquineranno meno, saranno più corti e meno cari'' ha commentato soddisfatto il ministro per i Lavori pubblici della Spagna, José Blanco, Paese che detiene la presidenza di turno dell'Ue. Il rovescio della medaglia lo rende noto un diplomatico europeo che vuol rimanere anonimo: ''Sarebbe stato opportuno fare di più e meglio - rivela -; almeno siamo riusciti ad evitare l'annullamento dell'accordo del 2008''. In effetti sulla libertà di investimento nelle compagnie aree sulle due sponde ancora non si è deciso nulla, rimanendo così in vigore gli ostacoli all'entrata nel capitale di vettore Usa da parte di compagnie europee.