Sospeso l'uso dei body scanner al Marco Polo di Venezia

L'aeroporto di Venezia critica la validità dei body scanner e sospende temporaneamente la sperimentazione avviata a marzo scorso. L'apparecchiatura, differente da quelle che operano a Fiumicino e Malpensa, viene accantonata perché non avrebbe prodotto i risultati attesi, secondo il giudizio della direzione Enac del Marco Polo. Dalle postazioni monitor degli scanner in dotazione, un modello fisso da 60mila euro e uno mobile da 38mila entrati in funzione circa quattro mesi fa, l'immagine che appariva dei passeggeri non forniva sufficienti dettagli per consentire agli addetti alla security dell'aeroporto e alla Polizia un alto livello di vigilanza. La sperimentazione dovrebbe ripartire in settembre, con l'eventuale utilizzo di apparecchi più efficaci dopo la 'correzione' richiesta dall'aeroporto, cioè simili a quelli in funzione negli scali intercontinentali di Roma e Milano. Tuttavia, nei giorni scorsi, ha avuto inizio il test all'aeroporto di Palermo su body scanner dello stesso modello utilizzato a Venezia.

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