Un passivo da 109 milioni per Alitalia

Ricavi e load factor in aumento non bastano ad Alitalia per migliorare i conti del primo trimestre e avvicinare il pareggio. E l'era Ragnetti si apre così con un passivo superiore ai 100 milioni di euro.

Passati da 684 a 776 milioni di euro, i ricavi totali del periodo mostrano un incremento del 13 per cento rispetto ai primi tre mesi dello scorso anno, dovuto, soprattutto, allo sviluppo delle attività charter di lungo raggio e dei ricavi ancillari.

Ebit e risultato netto risentono dell’aumento del costo del carburante, che nel periodo ha segnato un incremento del prezzo di circa il 15 per cento rispetto allo stesso trimestre del 2011, e del rafforzamento del dollaro di circa 3 punti.

Il risultato operativo è a -109 milioni di euro, in flessione di 23 milioni rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, mentre il risultato netto è stato di -131 milioni, in calo di di 43 milioni.

“Il primo trimestre si chiude con un risultato in peggioramento rispetto a quello dello stesso trimestre del 2011 – ha rimarcato l’amministratore delegato di Alitalia, Andrea Ragnetti -, ma mostra la buona reattività dell’azienda, che è riuscita a limitare l’impatto negativo della congiuntura grazie alla qualità della sua gestione operativa e soprattutto grazie alla ottimizzazione della capacità offerta".

Il coefficiente di riempimento è cresciuto di 5 punti percentuali.
Nel trimestre 2012 il numero di passeggeri trasportati dal Gruppo Alitalia con voli di linea è stato pari a 4,8 milioni, in linea con il primo trimestre 2011, ma la quota di mercato Az è passata dal 22,9 al 23,5 per cento sull’insieme dei tre segmenti: intercontinentale, internazionale e domestico.

"L’eccellenza operativa - ha aggiunto Ragnetti - sarà cruciale nell’affrontare i prossimi 9 mesi, che si annunciano molto difficili".

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