Cathay, semestre condizionato dal fuel

Il nemico principale dei vettori rimane sempre uno: il caro fuel. Cathay Pacific chiude la semestrale in perdita, di circa 97 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo del 2011, proprio a causa del caro carburante, voce a bilancio aumentata del 6,5 per cento nei primi sei mesi e che rappresenta da sola il 41,6 per cento dei costi operativi.

La compagnia di Hong Kong ha deciso di correre quindi ai ripari, introducendo diverse misure per proteggere il business. Riduzioni delle capacità, revisioni nello schedule voli e pensionamento degli aeromobili più datati e meno fuel efficient. Decisioni per affrontare gli impegni a breve termine e non compromettere gli investimenti a lungo termine da effettuare su flotta, network e sull'hub di Hong Kong.

A livello dei ricavi, i primi sei mesi dell'anno hanno registrato comunque una crescita, pari al 9,2 per cento, anche a fronte di un aumento di capacità del 6,9 per cento. Complessivamente Cathay e la controllata Dragonair hanno trasportato 14,3 milioni di pax con un load factor in rialzo dello 0,8 per cento. "Quello dell'aviazione è sempre stato un settore molto instabile ma anche ricco di sfide - afferma il chiarman Christopher Pratt -: il nostro business è quindi soggetto a molti fattori ma continueremo a proteggerlo e a gestire le difficoltà. Abbiamo una posizione finanziaria forte, una posizione geografica strategica e un network internazionale capillare".

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