Livingston:“Contano solo i margini”

“Quello che conta è la redditività delle operazioni”. Non ha dubbi su quale sia la strada da seguire Riccardo Toto (nella foto), amministratore unico di Livingston, alla vigilia del primo compleanno della compagnia. Il manager, in un’intervista rilasciata a TTG Italia, traccia la linea di quali saranno i prossimi passi per aggredire il mercato.

In attesa di veder partire le operazioni sulla nuova base di Roma, il vettore avvia la vendita online per i voli di linea per i servizi personalizzati. E non importa se alcune voci del comparto “sostengono che noi immettiamo tariffe al ribasso, non è vero – si difende Toto -: seguire il mercato certe volte può essere lesivo e noi non intendiamo giocare una partita di questo tipo, sia ben chiaro. La nostra politica è seguire nel 2013 la strada tracciata durante il 2012”.

Se i primi passi della compagnia sono stati in direzione del medio e corto raggio, “l’avvio delle operazioni long haul ci sta dando delle soddisfazioni, con un load factor pari al 90 per cento”. I numeri fanno sorridere Toto, specialmente in un momento in cui il modello charter viene messo all’indice da più parti: “Non è semplice mantenere una programmazione charter pura – ammette il manager -: la formula che proponiamo noi, con servizi a pagamento per la personalizzazione del viaggio, si sta affermando, nonostante le diffidenze che abbiamo incontrato all’inizio delle attività, soprattutto tra i tour operator”.

I numeri con cui la compagnia si appresta a chiudere il primo bilancio d’esercizio, che verrà approvato la prossima settimana, parlano chiaro: “Dovremmo archiviare l’anno con 48 milioni di euro di valore della produzione, di cui 4 milioni solo derivanti dalle ancillary”.

Rispetto alle aree di investimento, “triplichiamo gli impegni sulla Tunisia, mentre manteniamo i servizi 2012 sull’Egitto – entra nel dettaglio Toto -. Cresciamo su Tel Aviv, mentre crediamo molto nella Scandinavia, soprattutto in ottica incoming. Siamo interessati alla Cina e l’India presenta grandi potenzialità, mentre per ora non guardiamo all’area brasiliana”.

Sulle Maldive, dove dall’Italia manca una programmazione charteristica, Toto tira il freno: “Per il momento non potremmo offrire un servizio diverso da quello operato dai vettori di linea, per cui non ci pensiamo ancora”.

Si mostra invece un po’ scettico rispetto alla possibile aggregazione tra vettori tricolori: “Sarebbe una buona idea creare una realtà unica di compagnia italiane per contrastare l’avanzata dei player stranieri, low cost o di linea che siano – rimarca Toto -. Peccato che attualmente manchi un leader e siamo consapevoli tutti che quello che conta per presidiare il mercato sono soltanto i numeri”.

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