Riprotezioni: duello sulle proposte della Commissione europea

Ha suscitato reazioni la proposta Ue che fissa in un massimo di tre i pernottamenti previsti per riproteggere i passeggeri coinvolti da cancellazioni di voli.

Associazioni consumatori da un lato e compagnie aeree dall'altro hanno criticato, facendo presente che occorre tenere conto di situazioni eccezionali, come l'eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, che aveva tenuto a terra milioni di persone costando 1,7 miliardi di dollari. La nube di cenere aveva  costretto a chiudere lo spazio aereo europeo per sei giorni ad aprile 2010.

"Secondo la normativa vigente, i vettori aerei devono fornire bevande, vitto e alloggio per un periodo di tempo indefinito, minando potenzialmente la loro sopravvivenza finanziaria", sostiene la Commissione europea in un documento di presentazione della proposta.
"Sappiamo - ha però aggiunto Siim Kallas, commissario Ue per i Trasporti - che la vera priorità per i passeggeri lasciati a terra tornare a casa".

La Commissione ha inoltre proposto che i passeggeri sono autorizzati a chiedere un risarcimento solo quando un volo intracomunitario subisce un ritardo di cinque ore, mentre per tutti gli altri voli internazionali di corto raggio la soglia è al di sotto dei 3,5 km.

La Beuc, associazione europea di tutela dei consumatori, si è detta delusa della proposta di Bruxelles che limita a tre notti la riprotezione e che la compensazione può essere disponibile soltanto dopo cinque ore di ritardo.
"I passeggeri sono spesso lasciati in un limbo - ha affermato l'associazione - e senza il sostegno dovuto anche in circostanze eccezionali".

Le proposte della Commissione passeranno tra breve al vaglio dei 700 parlamentari europei, che potranno rafforzare o indebolire le regole prima che diventino legge.

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