Caffé con il direttore"Alitalia, il brand resiste"

Stile americano, una grande passione per il calcio e la voglia di riportare in alto Alitalia.

Gianni Pieraccioni, 53 anni anni romano, dall'agosto del 2012 guida la divisione commerciale della compagnia aerea "a testa bassa. Perché dobbiamo correre e riprenderci il terreno perso nelle passate stagioni". Una battaglia difficile con una situazione economica che non ti lascia spazio e ti salta alla gola tutti i giorni.

Pieraccioni sorride e ti racconta che su questo complicato mondo del trasporto aereo servirebbe un'iniezione di novità. Forse portando qualcosa delle sue vecchie esperienze nei beni di largo consumo e di lusso.

Un bel salto dalla Procter&Gamble e dal Gruppo Averna agli hangar di Alitalia. Cosa ha trovato?
Un settore complesso, troppo chiuso in certe situazioni. Forse è necessario fare tutti una riflessione.

Tipo rimettere il cliente al centro?
Appunto. Riportiamo il passeggero al centro dell'attenzione seguendo altri settori. Possiamo e dobbiamo farcela.

Cosa state facendo per fare risollevare il brand di Alitalia?
Lavoriamo su politiche commerciali aggressive.

Ormai gli spazi sono ridotti all'osso…
Serve flessibilità e grande attenzione alla clientela. Non mi stufo di ripeterlo.

Nelle ultime stagioni la compagnia ha perso un certo appeal e i risultati sono stati negativi. Il brand vale ancora?
Forse abbiamo perso smalto ma il fascino di Alitalia esiste ancora, mi creda. Su questo bisogna lavorare.

Quindi pensa a una campagna di largo respiro con il marchio al centro?
Penso che sia necessario risvegliare la passione e la voglia di essere italiani.

Però i numeri non lasciano spazio. Bisogna tornare a crescere…
Lo stiamo facendo con un grande sforzo da parte di tutti. Applicando tariffe giuste e senza rincorrere le linee a basso costo.

Che comunque in molti casi macinano numeri. Dura riprendersi il traffico perso?
Ci stiamo provando con grande applicazione. Come le dicevo prima la flessibilità e l'attenzione al pax lasciano intravedere segnali positivi.

Prima o poi vi toccherà sedervi al tavolo con Trenitalia. Accordi possibili?
Non so nulla di questo e non ho trattato niente su questo fronte. Sono concentrato sulle nostre iniziative.

Dopo quasi un anno cosa pensa del mondo della distribuzione tradizionale?
Penso che le agenzie di viaggi siano un valore aggiunto per tutti. Le adv possono guidare la scelta del passeggero e per questo noi vogliamo migliorare ancora la partnership.

Un suo sogno per la compagnia?
Fare rinascere la voglia di viaggiare italiano e riportare gli stranieri in Italia.

Non sarà facile.
Vero ma ci proviamo tutti i giorni e in alcuni casi sacrifichiamo anche la nostra vita privata.

Una missione allora…
Diciamo che non ci manca l'adrenalina e ogni tanto dimentichiamo le nostre passioni.

Lei rinuncia al calcio per esempio…
Ecco, ci siamo capiti.

Twitter @removangelista

Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
Più lette
Oggi
Settimana