Aeroporti italiani, tutti gli uomini di Vito Gamberale

C’è grande fermento nel mondo degli aeroporti italiani.

Al di là della crisi generale che continua a tenere nella morsa i cieli della Penisola (e i recenti dati Assaeroporti non lasciano scampo), gli scali del Belpaese, e in particolare quelli in cui il ruolo della F2i di Vito Gamberale è molto sentito, in questo periodo stanno vivendo un intenso turnover.

A livello manageriale sono diversi i nomi noti del comparto che cambiano poltrona o che spariscono dalla scena.

Il più eclatante è quello di Daniel John Winteler, dimissionario amministratore delegato della torinese Sagat. Dal momento in cui i rumors davano per certa la sua uscita da Caselle, a quando le dimissioni sono poi effettivamente arrivate non sono passate più di 24 ore. Winteler era stato chiamato alla guida della Sagat in concomitanza con l’acquisizione delle quote di maggioranza delle società di gestione da parte della F2i di Vito Gamberale, che come priorità si è posta quella di riportare in quota il traffico nei cieli italiani. E che nel caso specifico di Torino parla di un potenziale pari a 5 milioni di pax all’anno che nel 2012 si è però fermato a quota 3,5 milioni di passeggeri.

Il fondo di Gamberale punta anche a risollevare, e in maniera decisa, le sorti dell’aeroporto di Napoli Capodichino. La Gesac, società di gestione aeroportuale che da fine 2010 è entrata definitivamente nell’orbita di F2i, ha infatti un nuovo amministratore delegato dallo scorso mese di maggio. Armando Brunini, ex direttore generale del Marconi di Bologna, è stato infatti reclutato per riportare ad alta quota le cifre di Capodichino.

Il nuovo a.d. della Gesac ha così sostituito Mauro Pollio, ai vertici di Gesac dal 1994, che è stato nominato membro del consiglio di amministrazione di Aeroporto di Firenze SpA, la società aeroportuale che gestisce lo scalo fiorentino Amerigo Vespucci, sempre sotto l’egida F2i.

Nei giorni scorsi un altro abbandono eclatante per l’universo degli aeroporti è stato quello di Giuseppe Bonomi. Il top manager, che ricopriva in Sea, società di gestione degli scali milanesi, il ruolo di presidente e direttore generale, viene infatti sostituito da Piero Modiano. Il quale avrà da portare avanti un progetto di rilancio per Milano davvero ambizioso, sinora solo sfiorato da Bonomi: quello di far tornare Malpensa un vero grande hub.

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