Alitalia:la verità di Colaninno

Scelte di un management non proprio azzeccato, ma grande valore alla compagnia aerea. Roberto Colaninno, presidente di Alitalia uscente, non risparmia le critiche su quelli che possono essere stati gli errori del passato che hanno portato il vettore ad affrontare una nuova crisi, ma allo stesso tempo riconosce la grande appetibilità che adesso l’aerolinea ha sul mercato. E in una lunga intervista pubblicata oggi da Il Sole 24 Ore il presidente trova spazio per parlare anche delle agenzie di viaggi.

È a proposito dell’ipotesi che le Poste, con i loro 30 mila sportelli su territorio, entrino nel capitale di Az che Colaninno coglie l’occasione per fare un bilancio dell’attività del trade, che incassa dal top manager del vettore una promozione  a pieni voti: “Siamo felicissimi del lavoro svolto dalle agenzie di viaggi  - specifica Colaninno -, ma avere in futuro un alleato che ogni giorno è vicino a milioni di italiani potrebbe rappresentare un bel vantaggio”.

Le critiche però del presidente uscente vanno principalmente in direzione del management: “Abbiamo commesso degli errori di valutazione – ammette infatti -, pagandone poi le conseguenze”. E nel mirino di Colaninno finiscono l’area commerciale, il marketing e “persino la comunicazione”. Per non parlare poi del top management, con chiaro riferimento a Rocco Sabelli e ad Andrea Ragnetti: “Ora è Gabriele Del Torchio che sta cercando di rimettere ordine nelle strategie e rendere appetibile la compagnia a potenziali partner internazionali”.

Altro mea culpa a cui Colaninno non si sottrae, l’aver sottovalutato le tempistiche di recupero dell’aerolinea al momento della crisi del 2008: “Credevamo che la ristrutturazione avviata con la cessione a Cai avrebbe cambiato il Dna di Az in poco tempo, ma non è stato così”.

Le speranze di raggiungere comunque il break even entro il 2016 rimane fisso per il presidente: “Il 2016 sarà l’anno del pareggio, ma è chiaro che senza un partner estero per coprire le rotte a lungo raggio il successo sul medio e lungo termine si fa lontano”.

E le possibilità qui rimangono aperte. Accanto ad Af-Klm, infatti, trovano spazio anche altri player: “Non esiste solo Air France – conferma Colaninno -: c’è anche l’interesse di Etihad e di Aeroflot”.

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