McCall, easyJet:"Investiremo ancora su Fco"

"Non è una risposta all'arrivo di Ryanair a Fiumicino. La nostra decisione di incrementare del 35 per cento l'attuale capacità sullo scalo, rientra nei nostri piani di investimento a lungo termine".

Con queste parole il ceo easyJet Carolyn McCall, intervenuta ieri a Roma alla  conferenza stampa sui piani di investimento sulla Penisola, ha voluto puntualizzare le prossime mosse di espansione della low cost.

"Il nostro non è un rapporto mordi e fuggi - tiene a precisare il ceo -: siamo a Fiumicino dal 2009 e ormai siamo la seconda compagnia con oltre 3 milioni di passeggeri l'anno".

Non si lascia sfuggire l'occasione per tracciare una rapida analisi di quale sia la situazione del trasporto aereo in Italia: "A Fiumicino - mette in luce McCall - Alitalia sta rinunciando a una parte della sua capacità e noi siamo pronti a prenderla. Siamo nati sulla concorrenza 18 anni fa, e quindi siamo abituati a competere. Lo facciamo su tutti i nostri mercati. A Fiumicino non è solo una questione di Alitalia, ma di tutte le compagnie".

Sul tema di un ventilato interesse in Alitalia McCall ha messo in chiaro la posizione della compagnia: "Come voi, sappiamo quello che leggiamo sui giornali, che Alitalia sta cercando un partner con liquidità da investire - puntualizza -. Noi non investiamo in altre compagnie, il nostro obiettivo è quello di fare crescere il nostro traffico sull'Italia".

Anche perché il progetto di sviluppo per la low cost britannica è ben delineato: "Non intendiamo complicarci la vita con una cooperazione o un code-share con Alitalia o con un altro vettore - sottolinea -. Non rientra nel nostro modello, che è molto semplice e molto efficace: offrire ai passeggeri tariffe molto convenienti e un servizio di prim'ordine".

Il ceo easyJet apre comunque uno spiraglio: "Tuttavia non si può mai dire mai. Qualora cambiasse qualcosa rispetto alle nostre esigenze e alle nostre strategie - premette -, la situazione andrebbe valutata".

Interessante il giudizio di CarolynMcCall sugli aeroporti italiani. "Per quanto riguarda gli aeroporti, l'Italia fa fatica ad essere attraente - rileva -. Sarebbe più equa una struttura tariffaria aeroportuale del tipo pay-for-use, pagando solo il tempo che un aeromobile rimane a terra. Abbiamo questo tipo di accordo nella maggior parte degli aeroporti dove operiamo, anche negli aeroporti regolamentati, e questo ci permette di riversare il risparmio su tariffe più basse per il passeggero e fare crescere la domanda".

Si conferma la strategia della low fare per l'attenzione di easyjet al servizio ai passeggeri. "Un passeggero su quattro ha dichiarato che noi siamo la sua compagnia preferita", spiega McCall. "Apprezzano soprattutto la nostra puntualità, la più alta in Europa, l'assegnazione dei posti a bordo e come abbiamo migliorato le procedure d'imbarco, un processo sul quale stiamo ancora lavorando per renderlo ancora più gradito ai passeggeri".

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