Asia e Americhe le prossime frontiere di Gnv

"L'obiettivo è di arrivare presto al pareggio per poter investire". Roberto Martinoli, presidente di Grandi Navi Veloci, non nasconde le difficoltà della compagnia in questa fase di recessione, ma si mostra ottimista sul futuro e guarda ai nuovi mercati internazionali.

"Personalmente - dice in un'intervista a La Stampa - sono soddisfatto del bilancio 2013, appena chiuso: c'è stato un calo del fatturato (a 319,9 milioni di euro dai 355,3 milioni del 2012), risultato di un'ottimizzazione dei servizi modulata sulla domanda, ma è cresciuta la redditività della compagnia".

Il margine operativo lordo è infatti passato a 44,1 milioni dai 33,1 del 2012, con una posizione finanziaria netta ridotta da 354,6 a 317,5 milioni.

Lo sguardo di Gnv si sta volgendo sempre più all'estero: ormai, infatti, le rotte internazionali rappresentano il 50 per cento del giro d'affari della compagnia.

Particolarmente interessanti le prospettive sulle tratte africane: "Il Nord Africa - spiega Martinoli - è un mercato cresciuto di anno in anno, tanto che siamo passati da un'incidenza sul fatturato del 10-15 per cento delle rotte internazionali all'attuale 50 per cento. E le prospettive sono ancora più interessanti perché stiamo parlando di Paesi giovani, con prospettive di crescita più elevate dell'Europa".

Sull'estero le priorità sono di sviluppare le linee del Mediterraneo occidentale, rinforzando le esistenti e aprendone di nuove. "Penso, ad esempio, all'Algeria - spiega il presidente -. Ma guardiamo anche oltre, all'Asia e alle Americhe. Cuba, caduto l'embargo Usa, sarebbe perfetta per la nostra modalità di trasporto: mezzi pesanti-merci e passeggeri-auto".

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