Il commento del direttore
Remo Vangelista
Ammettiamolo, per molte potenziali turiste non sarà una sorpresa gradita.
Non so se sia per faccende di budget o solo per una puntigliosa questione di coerenza con il claim "Australia isn't just a place you see. It's a place you feel", ma il nuovo spot per la campagna Tourism Australia non contempla l’apparizione fisica del supertestimonial annunciato a tamburo battente dai media di mezzo mondo. E la parola ‘fisica’ non è campata a caso, visto che il soggetto in questione è Chris Hemsworth, titanico interprete dell’ultimo mitologico Thor cinematografico.
Quella però era un’altra storia. E anche un altro film. Perché contrariamente a quanto ci ha abituati il cliché hollywoodiano, il cortometraggio per la promozione del patrio turismo prevede che di Hemsworth non si possa godere altro che la voce: suadente, baritonale, da autentico dio del tuono certo, ma pur sempre solo la voce.
Lo spot è stato presentato a inizio settimana a New York, alla presenza di Julie Bishop, ministro degli Affari esteri australiano, e – questa volta sì – dell’attore.
Target dell’iniziativa sarà infatti in prima battuta il mercato degli Stati Uniti, seguito da quelli di Regno Unito, Cina, Giappone, Corea del Sud, Singapore, Indonesia, India, Malesia e Nuova Zelanda, non si sa se tutti in grado di risalire alla peculiarità dello speaker. Per il resto, il filmato si dipana in una sequenza di ordinarie cartoline in cui il Queensland la fa da padrone, con grande soddisfazione (scrivono i giornali locali) della presidenza dell’Ente, che da quello stato proviene.
Da italiani possiamo a questo punto solo augurarci che, se mai lo spot approderà sul nostro suolo, si ometta la consuetudine del doppiaggio evitando così di tagliarne il solo elemento di originalità. Sperando che un dignitoso numero di persone possa accorgersi e apprezzare l’escamotage creativo.
Tutto questo in attesa di un’altra storia. E, auspicabilmente, di un altro spot.
Twitter: @paolaviron
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