Agenzie, network e tour operator: tutti contro tutti, ma a cosa serve?

Ognuno per sé e Dio (quello del turismo, se esiste) per tutti. Agenzie, tour operator e network: avanti ognuno per conto proprio. Questo pare essere il leitmotiv dell’estate 2015.

Come sia andata lo sappiamo, e il presidente Astoi Luca Battifora lo certifica. “Il prodotto Italia è andato alla grande, è stata senza dubbio l’estate migliore degli ultimi anni. Dall’altra faccia della medaglia, tour operator e agenzie hanno patito l’effetto Tunisia, con riduzione drastica sulla domanda su Nord Africa, compreso il Mar Rosso. Per l’Africa è stato un anno davvero terribile... Male anche la Turchia...”

Riassumendo, la stagione si è salvata grazie all’Italia (lo abbiamo già scritto), che ha permesso alle agenzie di vendere prodotti prima poco considerati. Aiutate dai network lungimiranti, che hanno preso accordi con fornitori forti nel Belpaese: Albatravel e Nicolaus, per citarne un paio. Sofferenza per i tour operator generalisti, che sull’Italia pagano - da sempre - la disintermediazione.

Sarebbe quindi auspicabile che gli attori della filiera fossero uniti, nelle difficoltà, per trovare soluzioni condivise a problemi comuni. Così non è. La notizia di agosto è stata l’uscita di Andrea Gilardi da Alpitour e i commenti di molti colleghi sono stati sprezzanti (“Uno di meno”). Phone & Go sta annaspando tra mille difficoltà, e incassa più “Non li vendo da mesi!” che solidarietà. Altri t.o. sono silenti e non si tratta di “nessuna nuova, buona nuova”.

I network cercano di mediare tra le esigenze di chi comanda (Alpitour, Costa, Msc) e quelle della rete, e fanno fatica a trovare la quadra. Settembre è tempo di scadenza contratti, vedremo quante agenzie reputeranno indispensabile affiliarsi.

I tour operator sono - come sempre - combattuti dall’esigenza di lavorare con le agenzie, attratti dalla vendita diretta (che non ha prodotto i risultati auspicati) e timorosi di perdere posizioni su entrambi i fronti.

Intanto, chi se la ride è gente come Uber e Airbnb, che ignorano l’esistenza di agenzie, network e t.o. Ognuno per sé e Dio (quello del web, se esiste) per tutti.

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