Il commento del direttore
Remo Vangelista
È tempo di elezioni, le prossime settimane saranno un rincorrersi di dichiarazioni e proclami per accattivarsi la simpatia (e il voto) di noi elettori. Gli agenti di viaggi, come categoria, riceveranno ben poca attenzione da politici e candidati, ma questa è la regola da sempre, quindi tanto vale farsene una ragione.
Gli agenti, però, non votano, ma indirizzano le scelte dei propri clienti, quindi destano l’interesse di coloro che scelgono le agenzie come canale di distribuzione dei propri prodotti. Nonostante la crisi, nonostante internet, nonostante l’assottigliarsi di punti vendita operativi, di fornitori che incentivano le agenzie ce ne sono, per nostra fortuna, ancora molti.
A cominciare dai croceristi: Costa Crociere è entrata vigorosamente nella distribuzione, con le operazioni Welcome Travel e Bravo Net / HP Vacanze, Msc l’ha imitata con Bluvacanze, Royal Caribbean ha appena lanciato una rumorosa campagna d’incentivazione delle vendite. Idem per il trasporto ferroviario: tanto Trenitalia che l’incumbent Ntv distribuiscono volentieri tramite agenzie, e le pagine pubblicitarie acquistate sui giornali di settore sono lì a dimostrarlo.
Infine, Expedia: la web agency il cui fondatore Bill Gates, tanti anni fa, vaticinava la fine della distribuzione tradizionale, ha da anni un importante piano d’incentivazione per le agenzie di viaggi. Nato in Italia (dove, si sa, le agenzie contano ancora...), ma poi diffuso in altri Paesi d’Europa.
Conclusione: esiste una sorta di centralismo democratico delle agenzie di viaggi. Ovvero, tanti - a parole - provano a farle fuori e ad andare direttamente sull’agognato consumatore finale. Ma altrettanti si pentono e - alla fine - ci ripensano. Perché vendere tramite i bistrattati agenti di viaggi è, alla fin fine, pratico e semplice. Spesso, anche (molto) più economico del web. Più democratico di così...
Ti è piaciuta questa notizia?
Condividi questo articolo
Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana
