Israele, rotta sul trade per consolidare la ripresa nel 2023

“Se il 2022 è stato l’apripista per la ripresa dei viaggi nel nostro Paese, siamo convinti che nel 2023 questo trend si consoliderà”: Kalanit Goren, direttrice Ufficio nazionale israeliano del turismo in Italia, è fiduciosa sul recupero dei numeri.

Nel gennaio 2023 sono stati registrati 257mila 400 ingressi con un aumento del 457% rispetto al gennaio 2022. In particolare, solo nel mese di gennaio di quest’anno, 11mila 700 italiani hanno deciso di visitare Israele, un numero in linea con i numeri registrati del 2019, che aveva visto Israele battere ogni record con l’ingresso nel Paese di 181mila 200 turisti italiani.

L’impennata di turisti italiani in visita ad Israele è senz'altro stata agevolata dall’incremento  dei collegamenti aerei, con 117 voli settimanali.

Nel 2022 erano già emersi segni di ripresa, con gruppi e marchi di lusso che hanno investito in Israele costruendo resort e alberghi dalle 4 alle 5 stelle. Entro poi il 2026, è prevista la creazione di quasi 4.000 camere lungo un'estesa costa che parte da Eilat fino al Mar Morto.

“L’Italia è il quinto mercato per Israele e dobbiamo continuare a espanderci. Per questo motivo, abbiamo iniziato a relazionarci sempre di più con i maggiori tour operator italiani di tutti i brand del turismo con l’intento di far partire attività di co-marketing tradizionali e con anche la novità di investimenti con incentivi passeggeri. E’ anche in cantiere l’organizzazione di fam trip in collaborazione con le maggiori compagnie aeree dedicati a tour operator e agenzie di viaggi” ha concluso la direttrice.

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