Card turisticheL'arma segreta per agenzie e hotel

Le card turistiche, queste sconosciute. Strumento utile per il turista, perché permette un accesso facile al territorio, sono anche un valido tool per le destinazioni, che possono utilizzarle per politiche di marketing territoriale e di distribuzione dei flussi.  

Ma si presentano anche come uno strumento in più per la distribuzione di viaggi o per gli hotel, che possono utilizzarle come elemento per offrire pacchetti integrati e produrre un incremento di fatturato.

Lo studio su 50 destinazioni
Uno studio organico che ha preso in esame le city card e le destination card di oltre cinquanta grandi mete turistiche italiane ed europee è quello realizzato da Artes su incarico di Federalberghi: messe a confronto, le card presentano tutte lo stesso valore aggiunto, ossia quello di essere uno strumento particolarmente adatto ad un turismo ‘veloce’, perché permette da un lato di aver un accesso facile all’offerta del territorio, dall’altro di aver una maggiore certezza di spesa.
Dal punto di vista delle destinazioni, invece, può funzionare come strumento per la creazione di itinerari, per favorire la conoscenza dei siti minori e meno conosciuti, per realizzare attività di co-marketing e vendite collegate.

Il futuro
Secondo lo studio, il futuro delle card andrà orientandosi sempre di più verso una maggiore personalizzazione del prodotto, in cui il turista o l’agente di viaggi potrà costruire una card ‘su misura’ per le esigenze del cliente, con i luoghi culturali di suo interesse e sconti e facilitazioni sulle attività desiderate. Dall’altro lato, l’area di operatività delle card è destinata ad ampliarsi, come è evidente già ora con il passaggio da card cittadine e card territoriali: il passaggio successivo è la creazione di una card che possa coprire l’intero territorio nazionale.

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