L'ora più difficile delle crociere

Un coup de théâtre del genere, a pochi minuti dall’inizio dello spettacolo, non poteva aspettarselo neanche il più veterano tra i loggionisti. Fuor di metafora, il 2012 ha preso il via con un vero e proprio big bang per la tourism industry italiana, per il Paese tutto e conseguentemente per i mercati internazionali.

Era appena il 13 gennaio infatti quando una placida crociera invernale, che diversamente avrebbe interessato solo gli ospiti a bordo, finì per monopolizzare le cronache mondiali. Costa Concordia, una delle navi più grandi della flotta dell’armatore genovese, durante la sua traversata nel Mediterraneo urtò uno scoglio al largo dell’Isola del Giglio, causando un naufragio senza paragoni in tempi moderni, con vittime, dispersi e feriti.

Il fatidico scoglio, restando in tema, fu solo la  punta di un iceberg che rivelò la sua grandezza nel corso di tutto l’anno.

Le conseguenze del Giglio
Dopo la conta dei danni, dopo le dichiarazioni e i commiati per le vittime, il comparto crocieristico (e a cascata tutta la filiera) capì in breve che il peggio doveva ancora arrivare. Le aziende dei colossi dei mari iniziarono a sudare freddo. L’industria delle crociere, che nelle passate stagioni si era conquistata il baluardo assoluto della vendita anticipata e che garantiva l’ultimo tesoretto nelle smagrite cassaforti delle agenzie, aveva subito uno scossone troppo forte per voltare pagina così facilmente.

Dopo un ovvio calo delle prenotazioni è infatti arrivato un livellamento dei prezzi verso il basso per immettere fiducia nei potenziali futuri passeggeri. Con l’arrivo dell’alta stagione, dopo tanti proclami sulla sicurezza dei giganti dei mari, le vendite si sono rimesse in moto ma all’insegna del sottodata e con una politica di sconti e incentivi da outlet che avrebbe fatto ridere di gusto i manager del cruising appena un anno prima.

Ma a quasi un anno dalla tragedia, lo shipping mondiale è tornato a scaldare i muscoli e a mostrarsi con un orgoglio rinnovato per il 2013: i prezzi torneranno a salire e i clienti da conquistare sono ancora tanti e in tutto il mondo.

La tragedia della Concordia ha però soltato aggravato lo stato di salute del comparto che, messo a dura prova dalla crisi, era ben conscio di dover affrontare un anno tutto in salita, se non addirittura in arrampicata.

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