Valtur, finalmente

Valtur e Orovacanze rimarranno marchi separati: dopo mesi di silenzio, Franjo Ljuljdjuraj esce allo scoperto sul futuro del tour operator.

Il presidente di Orogroup non si sbilancia, preferisce aspettare la conferenza stampa ufficiale, slittata dallo scorso novembre all'inizio del prossimo febbraio (non si sa ancora se a Roma o a Milano). Ma, anticipa, "i due brand continueranno ad avere vite parallele, non abbiamo intenzione di unificarli".

In attesa di conoscere i cardini su cui poggerà la strategia 2014, i numeri sembrano giocare a favore dell'operatore: ad oggi, il fatturato di Valtur è aumentato del 20 per cento, a fronte di un più 7 per cento per Orovacanze, con un "Natale di riempimento completo", sottolinea il manager.

Ljuljdjuraj aveva annunciato di voler rendere Valtur il simbolo dell'italianità, aprendo anche ai mercati esteri. Un obiettivo che oggi conferma, rilanciando su alcuni particolari: "Ci sarà una nuova linea di prodotto particolare: stiamo collaborando con tre chef italiani famosi e punteremo su un servizio di animazione multilingue".

L'Europa in prima battuta e, parallelamente, i mercati emergenti: il manager conta sulla rete di relazioni costruita da Orovacanze per allacciare rapporti con altri player del settore. "Valtur è un marchio conosciuto anche all'estero e molti operatori si sono già rivolti a noi". Oltreoceano, il focus è su Cina, Sud America e Sudafrica.

Nessun passo avanti, invece, per quanto riguarda il villaggio di Pollina: "Non siamo riusciti a risolvere il problema - ammette Ljuljdjuraj -: per il 2014 non verrà riaperto ma è un obiettivo sul quale non molliamo".

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