Direttiva Pacchetti Ue: i dubbi da chiarire per le agenzie

Restano fuori dalla direttiva sui pacchetti varata dall'Unione europea il business travel, le gite di un giorno e i viaggi organizzati da no profit. A chiarire quali sono gli ambiti esclusi dalla normativa che l'Italia deve ora recepire e rendere effettiva dal secondo semestre del 2018 è il consulente legale di Fiavet, Federico Lucarelli (nella foto), durante il convegno organizzato dalla territoriale del Lazio.

"La direttiva non si applica a tutti i viaggi d'affari che vengono venduti sulla base di un accordo generale che l'agenzia ha stipulato con un'azienda". Sono fuori dal perimetro anche "i servizi turistici di durata inferiore alle 24 ore e i pacchetti venduti da associazioni senza scopo di lucro in maniera occasionale e comunque non più di due volte l'anno".

I servizi turistici collegati e il Fondo di garanzia
La norma comunitaria impone poi che fatture diverse dovranno essere emesse in caso di servizi turistici collegati, vale a dire, precisa il legale, per "quei servizi acquistati per uno stesso viaggio con conclusione di contratti distinti".

Rischiano infine di riaprire la discussione sul Fondo di garanzia le disposizioni in materia di fallimento. "La norma prevede che solo gli organizzatori di pacchetti turistici forniscano una garanzia per il rimborso in caso di insolvenza". Rispetto a quanto indicato dall'attuale Codice del Turismo, quindi, aggiunge Lucarelli, "non vengono più onerati gli agenti intermediari".

Amina D'Addario

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