• 23/07/2019 10:01

AirHelp e i voli in ritardo: la classifica dei Paesi più a rischio

Canada, Tunisia e Portogallo. È questo il podio delle destinazioni meno virtuose per quanto riguarda i ritardi dei collegamenti aerei. A stilare la classifica delle mete che causano più problemi ai passeggeri è AirHelp, che ha analizzato ha analizzato più di 140mila voli dall’Italia alla volta delle più gettonate destinazioni turistiche durante il periodo estivo nel 2018.

A sorpresa, a registrare la più bassa percentuale di voli on time è stato il Canada con il 25%, seguito dalla Tunisia con il 33% e dal Portogallo, Paese in cui è atterrato puntuale solo il 34% dei voli.

La situazione dell'Italia
Anche l’Italia ha un posto di rilievo in questa classifica negativa; la scorsa estate, infatti, quasi il 40% dei collegamenti aerei non è partito in tempo dal nostro Paese, con oltre 6 milioni di passeggeri bloccati in aeroporto.
All’opposto i Paesi che registrano il tasso più alto di voli puntuali sono Dubai e il Qatar, che vantano una percentuale rispettivamente del 74 e del 93%.

Restando, invece, in Europa, il Lussemburgo lo scorso anno è lo Stato che ha registrato il maggior numero di collegamenti on time: il 74% del totale, la percentuale più alta del nostro continente.
“A oggi - commenta Roberta Fichera di AirHelp - più di 150mila passeggeri che hanno viaggiato da e per l’Italia non hanno ancora chiesto e ottenuto il risarcimento che spetta loro dall’anno scorso: invitiamo tutti i passeggeri a far valere i propri diritti e verificare se è dovuto un risarcimento da parte della compagnia aerea responsabile”.

I ritardatari del Mediterraneo
Passando alle mete preferite dai vacanzieri italiani, Grecia, Spagna e Croazia sono tra i gradini più alti del ranking, dal momento che in questi Paesi il tasso dei voli on time sfiora il 50%. Migliore la situazione per Francia, Olanda e Germania, che hanno registrato rispettivamente il 63, il 60 e il 59% di collegamenti puntuali.

I diritti dei passeggeri
AirHelp ricorda come per voli in ritardo, cancellati o imbarchi negati tutte le compagnie aeree, low cost comprese, debbano rimborsare una cifra che oscilla dai 250 ai 600 euro a prescindere dal prezzo del biglietto. Un obbligo da cui il vettore è esente nel caso di circostanze straordinarie, come ad esempio condizioni meteo avverse o emergenze mediche.

Il diritto al risarcimento finanziario dev’essere richiesto entro tre anni dalla data di ritardo del volo.

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