• 09/05/2025 17:00

Incoming dagli States:l’effetto Papa fa sperare

Prima la Pasqua e i lunghi ponti del 25 aprile e del 1 maggio, poi la morte di Papa Francesco, i suoi funerali, e infine il Conclave e l’elezione di Leone XIV, il 267esimo successore di Pietro.

Roma ha vissuto un periodo impegnativo ma anche particolarmente favorevole per l’economia turistica della città. Le strutture ricettive hanno registrato il tutto esaurito per quasi 2 settimane, potendo alzare anche i prezzi rispetto quelli applicati nello stesso periodo dello scorso anno.

L’elezione di Robert Francis Prevost, il primo Pontefice a stelle e strisce, ha sorpreso tutti. Anche se da settimane veniva inserito nella lista dei papabili, la sua nomina ha spiazzato gli americani presenti a Roma, e tra quelli in partenza stamattina da Fiumicno e diretti a Chicago, si parlava già di ‘city proud’, ‘orgoglio cittadino’.

Questo fatto fa ora ben sperare gli operatori, che confidano in una prosecuzione di questo periodo di benessere e guardano con attenzione al mercato statunitense, che i dazi e le dichiarazioni del presidente Trump avevano un po’ raffreddato. “Ieri ero al telefono con gli Usa quando è arrivata la fumata bianca – spiega a TTG Italia Roberto Pannozzo, ceo di Carrani Tours -. C’è stato subito un grande entusiasmo, ma è un po’ presto per capire cosa possa accadere. Sicuramente ci fa ben sperare”.

“È ancora presto per dire qualcosa, dovremo aspettare almeno una decina di giorni – ha aggiunto Gino Acampora, ceo di Acampora Travel -. Con l’elezione di papa Francesco però ci fu un’impennata di richieste dall’Argentina e dal Brasile. Sono sicuro che accadrà lo stesso con Leone XIV, e il mercato americano è molto più importante”.

La speranza riguarda anche l’andamento del dollaro, il cui calo delle ultime settimane ha pesato sulle scelte turistiche degli americani. “Il dollaro in calo ha avuto riflessi, anche se pochi, sulla fascia alta, dove abbiamo registrato un calo – ha aggiunto Carrani -. Ora c’è cauto ottimismo. Ho avvertito orgoglio e spero che questo sentimento sia un impulso per risvegliare quel mercato, che comunque, è bene precisarlo, non ci ha mai fatto mancare del tutto il suo appoggio”.

La speranza pervade anche i t.o. più piccoli, come Ada Tour: “Siamo piccoli ma negli ultimi due anni abbiamo cominciato ad intercettare molti americani, che oggi rappresentano il 70% del nostro mercato. Speriamo che nei prossimi giorni ci sia quell’impennata che tutti si aspettano e che, ad oggi, ancora non si è vista - ha dichiarato il direttore di Ada Tour, Marcello Benevento -. Devo dire però che noi non abbiamo visto neanche l’effetto Trump. Sarà che siamo un t.o. tailor made, e forse per questo siamo poco indicativi, ma spero comunque in un incremento della domanda”.

Meno fiduciosa invece, Lia Maiorca segretaria di Visit Usa Italia. “Ho sentito molto orgoglio, è vero, ma non penso che ci sarà nessuna reazione. Non sarà certo un Papa in linea con le scelte di Trump, ma non sarà neanche un rivoluzionario, quindi non mi aspetto grossi cambiamenti. Magari diluiti nel lungo periodo potremmo aspettarci degli incrementi, ma niente di straordinario”.

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