• 25/06/2025 08:04

Il generalistache vuole arrivarea quota 90

Alessandro Gandola

Si definisce l’alternativa generalista. In un mercato che parla e a volte straparla solo di luxury, Baobab e il suo direttore Alessandro Gandola sembrano giocare un’altra partita.

In queste settimane il manager, con un passato anche nel gruppo Alpitour, ha spiegato a più riprese che il giro d’affari di 90 milioni pare a portata di mano di Baobab. Un traguardo che oggi viene raggiunto da pochi tour operator italiani. Sono ormai lontani i tempi che sotto i 100 milioni non si faceva la differenza. Ora l’asticella si è abbassata di molto e questo lo sa bene un direttore ambizioso come Gandola, che ha preso un impegno pesante con il suo ceo, Alberto Peroglio Longhin.

La crescita di Baobab è infatti una delle direttrici sui cui punta Peroglio Longhin, che dovrà anche provare a fare ‘sbocciare’ Markando, brand che nelle ultime stagioni è rimasto ai margini ed ora vuole risalire la china.

Gandola, solo qualche settimana fa proprio a TTG Italia aveva detto che: “Il segreto del successo consiste in una struttura snella, che massimizzi l’efficienza operativa proponendo una programmazione industrializzata: noi di Baobab non facciamo tailor made, non siamo villaggisti. Puntiamo tutto sui volumi. Il valore medio pratica si è abbassato a causa dei prezzi competitivi del Mar Rosso. I margini non sono elevati, ma i volumi ci consentono di avere un buon ritorno sui costi fissi”.

Una politica diversa, che basa molto del suo successo sui volumi a fronte del fatto che la marginalità nell’abito tour operating è sempre più sottile. Filosofia chiamata comunque al salto triplo vista la situazione di mercato. Le tensioni geopolitiche stanno pesando su tutti e la seconda parte del ‘25 non sarà una passeggiata.

Condividi questo articolo