• 07/07/2025 08:46

Stati Uniti fra tagli e tasseDuro colpo al turismo

Prima c’era stata la stretta sui controlli verso i turisti stranieri, e la sequenza di arresti e detenzioni che avevano stupito il mondo. Poi ci sono state le accuse di Trump a canadesi, messicani ed europei, che hanno portato, a marzo, al primo calo delle prenotazioni, soprattutto dal Nord Europa. Ora ci si mettono i tagli alla promozione turistica e gli aumenti generalizzati per i visti e biglietti dei parchi. Insomma, il turismo incoming degli Stati Uniti, che nel 2025 sarebbe dovuto crescere del 9%, è invece messo a dura prova dall'amministrazione Repubblicana, e tra gli addetti ai lavori comincia a serpeggiare il malumore.

L’ultima notizia è dello scorso fine settimana, quando il Senato americano, per un solo voto di scarto, ha approvato il nuovo bilancio federale e soprattutto il “Big Beautiful Bill”, una legge che colpisce duramente il settore turistico. Accanto, infatti, ad aumenti per apparecchiature biometriche e controlli alle frontiere, il nuovo atto prevede l'aumento del costo dell'Esta, il visto turistico, che raddoppierà da 21 a 41 dollari.

Previsti inoltre aumenti consistenti dei biglietti di ingresso per grandi musei e grandi parchi naturali come Yellowstone, ma solo a carico dei turisti e non dei cittadini statunitensi. La ciliegina sulla torta, tuttavia, è il taglio dei fondi, da 100 a solo 20 milioni di dollari, a Brand Usa, l'ente di promozione turistica.

“Il momento non poteva essere peggiore. Non riuscire a finanziare completamente Brand Usa è un'occasione persa, soprattutto perché ora bisognava massimizzare una serie storica di eventi globali”, ha affermato Geoff Freeman, ceo della US Travel Association.

Gli Stati Uniti sono infatti lanciati verso due grandi appuntamenti come la Coppa del mondo Fifa nel 2026 e le Olimpiadi di Los Angeles del 2028, che avrebbero dovuto raccogliere i frutti di questi anni di lavoro e promozione. Nel 2025 invece, gli Stati Uniti rischiano di perdere 12,5 miliardi di dollari, secondo il Wttc, mentre altri report parlano anche di 64 miliardi.

Per ora il 2025 ha fatto registrare -5% negli arrivi e, per l’estate, non sembrano esserci buone prospettive. Le prenotazioni negli hotel del gruppo francese Accor, ad esempio, sono diminuite del 25% tra i turisti del vecchio continente.

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