- 14/10/2025 15:14
4 nuovi tipi da fiera, al TTG 2025 di Rimini
Si chiude con l’ennesimo successo l’edizione 2025 del TTG Travel Experience di Rimini: 2.700 espositori, 1.000 buyer, 400 relatori e centinaia di eventi e conferenze stampa sono numeri che parlano da soli. Frequento fiere di settore da 37 (!) anni e sono tuttora affascinato dagli esempi di varia umanità nei quali ci si imbatte per i padiglioni della fiera. Ne ho già scritto nel 2021 e nel 2022, ma i miei 4 “tipi da fiera” del 2025 meritano la ribalta.
1. Quelli che durante gli eventi smanettano tutto il tempo - Non cambia nulla il fatto che sul palco ci sia il ministro Santanchè oppure l’assessore al turismo di uno sperduto paesino delle Madonie: tema e panel non contano. In platea c’è sempre qualcuno (molti) che smanettano sul telefonino prima dell’inizio dell’evento, proseguono durante e continuano imperterriti anche dopo. Siccome non alzano lo sguardo neanche un secondo, è evidente che di quello che stan dicendo sul palco non gliene importa nulla. A me danno la sensazione che abbiano trovato una sedia comoda, un intervallo tra un meeting e l’altro, e si stiano semplicemente facendo gli affari propri. Il tipo al quale cui ero seduto accanto, all’inaugurazione del mercoledì, stava scrollando Instagram alla ricerca di un regalo - deduco - per la fidanzata: scarpe, borse e biancheria intima. Cose così.
2. Quelli che - nonostante internet, social e smartphone - senza il cartaceo non ci sanno stare - Premesso che una volta in fiera si andava col trolley vuoto per fare incetta dei cataloghi dei t.o. (una volta...) anche nel 2025 c’è un padiglione del TTG dove il tempo sembra essersi fermato agli anni ‘80. Quello delle regioni e delle destinazioni italiane, dove cataloghi, brochure, dépliant - di tutti i formati e colori - sono ancora ostinatamente e pervicacemente cartacei. Banchi e desk, a centinaia, ne sono pervasi. Cataloghi, brochure e dépliant spesso patinati, con carta di pregio, che uno prende più per la bellezza dell’oggetto che per il contenuto. Io sono stato letteralmente rapito da quello della Fiera Fredda della Lumaca Piemontese.
3. Quelli che fanno il “buttadentro” negli stand dove non vorresti mettere piede - Penso sia la novità del 2025, perché è la prima volta che mi succede. Passo di fretta davanti a uno stand di passaggio (quelli che al massimo degni di uno sguardo distratto) che mi si para davanti un giovane in giacca e camicia bianca d’ordinanza, il quale mi rivolge un tonante: “Buongiorno! Lei di che cosa si occupa?”. Per gentilezza, pensi che dovresti fermarti un attimo e rivelargli almeno che studi hai fatto, per quale azienda lavori, perché sei in fiera, quale problema potrebbe aiutare a risolverti... È un attimo, perché ti rendi subito conto che questo buttadentro è come i venditori del Folletto, appena mette piede in casa sei perduto. Quindi farfugli un “Ich spreche kein Italienish!” e scappi.
4. Quelli che una volta le fiere sono importanti, la volta dopo le fiere non servono a nulla - Questo è un tipo da fiera che si riconosce facilmente: un anno lo trovi in stand dal mattino alla sera, parla con tutti, fa l’amicone anche con chi non ha mai visto prima, promette di partecipare a tutte le feste del giovedì sera (anche se sa che sono troppe) e soprattutto non perde occasione per testimoniare l’utilità di presenziare alla kermesse riminese. L’anno dopo lo stand non ce l’ha più, arriva il mercoledì pomeriggio e va via il giovedì mattina, si aggira annoiato per i padiglioni, visita solo gli stand NON della concorrenza e - a chi gli chiede come va - risponde con malcelata sufficienza: “Vabbè, sono venuto a fare un giro, tanto non serve a nulla, le fiere sono finite decenni fa. Io l’ho sempre detto...”