- 23/09/2025 08:32
Civitatis: “Un’estatenel segnodelle esperienze”
“Un’estate che conferma la crescita del turismo esperienziale”. Civitatis fa il punto su una stagione che ha visto i viaggiatori italiani optare per destinazioni in grado di offrire di più di una semplice vacanza.
Le prenotazioni di attività da parte dei clienti della Penisola sono cresciute, infatti, del 50,66% rispetto all’anno scorso, un dato che, spiega l’operatore in una nota “riflette non solo il desiderio di scoprire nuove destinazioni o di rivisitarle, ma anche la consolidazione del turismo esperienziale come motore dei viaggi, proprio nel momento in cui il settore celebra la sua giornata a livello globale”.
L’Italia si è confermata, ancora una volta, come destinazione più ambita. Tra le città più prenotate, Napoli, Palermo, Firenze, Roma, Catania, Matera, Venezia, Siracusa, Trieste e Torino. Destinazioni capaci di combinare al fascino delle grandi capitali culturali, la ricchezza del patrimonio storico, l’arte e la gastronomia.
Tra le mete internazionali, le preferenze degli italiani si sono concentrate sulle grandi capitali europee e sulle città iconiche del mondo. La top 10 include: New York, Parigi, Cracovia, Lisbona, Budapest, Barcellona, Madrid, Londra, Praga e Siviglia.
Voglia di approfondire
Gli italiani hanno cercato soluzioni che potessero permettere loro di vivere i luoghi in modo unico e approfondito. Tra le attività più prenotate, i free tour nelle città europee; e tra le esperienze il Summit One Vanderbilt e il Go City Pass di New York, la crociera sulla Senna a Parigi, l’escursione ad Auschwitz-Birkenau con guida in italiano, il tour di Harry Potter ai Warner Bros. Studios di Londra, il tour di Napoli sotterranea e le escursioni da Amsterdam a Zaanse Schans, Marken e Volendam.
Quanto ai target, le coppie sono state il gruppo più numeroso, rappresentando circa il 33,5% delle prenotazioni. A seguire le famiglie con figli maggiori (20,7%), le famiglie con figli piccoli (20,6%), i gruppi di amici (15,8%) e i viaggiatori singoli, che ormai rappresentano circa il 9,3% del totale.