• 11/09/2025 08:30

Report Clia: migliora la sostenibilità delle crociere

Il settore crocieristico non è esentato dal contribuire all’obiettivo zero emissioni nette al 2050 e ad altri goal globali di sostenibilità: l’ultimo rapporto sulle ‘Tecnologie e Pratiche Ambientali’ (ETP) di Clia, associazione mondiale delle compagnie da crociera, mostra qualche grado di avanzamento rispetto ai dati del 2018 su utilizzo di carburanti a minori emissioni, gestione responsabile dei rifiuti e della risorsa idrica, elettrificazione a terra.

Il report prende in considerazione 45 compagnie aderenti a Clia per un totale di 310 navi in attività. Di queste 225 (il 73%) è di ‘piccole e medie dimensioni’ con meno di 3.000 posti letto, 106 navi hanno meno di 1.000 posti letto e 119 tra 1.000 e 3.000. 85 imbarcazioni sono invece definite ‘grandi navi’ con più di 3.000 posti letto.

Evoluzione dei carburanti

Dal report emerge che oggi 19 navi sono grado di utilizzare carburanti a zero o basse emissioni, mentre nel 2018 era soltanto una. Si arriverà a 23 unità dual-fuel entro fine anno (di cui una sarà tri-fuel). Inoltre, da qui al 2036, verranno varate 32 navi che avranno motori in grado di utilizzare diversi combustibili, di cui 25 in grado di viaggiare a GNL e 7 a metanolo (le prime due a partire dal 2026)

La sfida dell’elettrificazione a terra

La Onshore Power Supply (OPS, nota anche come ShoreSide Electricity) consente di spegnere i motori in porto, con una significativa riduzione di emissioni. Nel 2018 questa tecnologia era disponibile su 55 navi (25% della flotta, 28% della capacità), mentre oggi sono 166 (58% della flotta e il 65% della capacità). Entro il 2036 si prevede di arrivare a 273 (le 166 già operative + 59 con ‘retrofit’ + tutte le 48 nuove in orderbook 2025–2036).

Attualmente solo 41 porti nel mondo (meno del 3%) hanno almeno un attracco crocieristico con OPS. Si tratta di 8 scali in più rispetto all’anno scorso, di cui 6 in Europa. Altri 19 hanno previsto finanziamenti mentre 26 hanno predisposto piani concreti. In base al pacchetto ‘Fit for 55’ entro il 2030 i principali porti europei saranno obbligati ad avere OPS.

Il tema dell’acqua

La maggior parte delle navi (279 navi, il 98,2% della flotta, 99,9% della capacità) produce a bordo la propria acqua dolce grazie a sistemi quali evaporazione a vapore, osmosi inversa, aerazione, riducendo il prelievo da porti e destinazioni. Per quanto riguarda le acque reflue, 234 navi usano sistemi AWTS (Advanced Wastewater Treatment Systems) che superano i requisiti MARPOL Annex IV (con un aumento del 4% anno su anno e del 72% rispetto al 2018).

Gestione responsabile dei rifiuti

Le compagnie stanno introducendo una nuova generazione di tecnologie di gestione dei rifiuti, con alcune navi in grado di riciclare o riutilizzare quasi tutti i rifiuti generati a bordo. Ad esempio, la Waste-to-energy gasification systems, che converte i rifiuti in energia utilizzabile per le operazioni della nave riducendo i conferimenti in discarica e la domanda energetica, è presente su 8 navi. La Microbial digesters per food waste, del tutto assente fio a 5 anni fa, è installata su 128 navi.

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