Google monopolio delle ricerche turistiche? La risposta del colosso

Davanti alla Corte di giustizia della Camera degli Stati Uniti Google ha negato monopolio di ricerche turistiche. Il principale motore di ricerca si è difeso dalle accuse di alcuni esponenti della politica Usa, sostenendo che, nella maggior parte dei casi, gli internauti possono effettuare liberamente ricerche anche su “concorrenti specializzati”, includendo in questa definizione metamotori e fornitori di servizi turistici.

Una risposta diretta al rappresentante democratico dello Stato del Maryland, Jamie Raskin, che, riporta hosteltur.com, davanti alla Corte ha mostrato come, detenendo circa il 90% del volume delle ricerche del mondo, Big G si trovi in una condizione “molto vicina al monopolio”.

Il director of economic policy di Google, Adam Cohen, ha ribattuto sottolineando come gli utenti siano soliti utilizzare una vasta gamma di servizi per le loro ricerche online. "Quando si cercano prodotti – ha dichiarato davanti alla Corte -, la grande maggioranza degli americani usa Amazon; mentre quando cercano le destinazioni, gli hotel e le compagnie aeree di solito iniziano con concorrenti specializzati, relegando Google su un secondo piano, quindi il mercato è molto ampio".

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