Italiani in Yemen:
le associazioni
ricordano le regole

La recente vicenda dei viaggiatori italiani bloccati nello Yemen, sull’isola di Socotra, offre lo spunto alle associazioni del turismo organizzato per tornare sull’annoso problema della sicurezza e delle regole da rispettare.

Federturismo Confindustria, Aidit, Assoviaggi, Astoi, Fiavet, Fto e Maavi ricordano quanto sia cruciale seguire le indicazioni del Ministero degli Esteri italiano quando si valuta una meta o si programma un viaggio in aree del mondo che possono presentare rischi, anche solo potenziali, di varia natura.

Il turismo organizzato, spiegano le associazioni, garantisce viaggi sostenibili sotto ogni aspetto, non solo ambientale o sociale, ma anche dal punto di vista geopolitico e della sicurezza.

“Non a caso – si legge nella nota congiunta -, nel dicembre scorso è stata lanciata la campagna ‘Dammi il 5!’ in sinergia con l’Unità di crisi della Farnesina, nella quale sono state enucleate le cinque regole chiave per viaggiare sicuri. Le ricordiamo brevemente: rendere sempre disponibile il proprio numero di cellulare anche al tour operator e non solo all’agenzia di viaggi; prima di decidere di partire, informarsi il più possibile sulla eventuale destinazione attraverso il sito Vaggiaresicuri.it; registrare il proprio viaggio anche su Dovesiamonelmondo.it, in modo da dare ogni elemento utile di conoscenza all’Unità di crisi, in caso di eventi gravi e imprevedibili; scaricare l’app ‘Viaggiare sicuri’ per ricevere gli aggiornamenti in tempo reale della Farnesina sulla situazione nel Paese che si visita. Infine, scegliere tour operator e agenzie di viaggi intermediarie di sicuro affidamento, in regola con gli obblighi di legge e che dimostrino professionalità, competenza ed esperienza”.

Il Codice del turismo - chiudono le associazioni - prevede che, in caso di scelte imprudenti o comunque non diligenti, il viaggiatore possa vedersi accollare da parte delle istituzioni le spese di soccorso e rimpatrio.

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