Bagagli smarriti in aereo, Cassazione riconosce rimborso anche in assenza di scontrini

Nel caso di smarrimento definitivo del bagaglio imputabile alla compagnia aerea, il giudice non può negare al passeggero il diritto al risarcimento solo perché il danno non è quantificabile con precisione. Come spiega ilsole24ore.com, a stabilirlo è la Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso di un viaggiatore, ribadendo il principio secondo cui il risarcimento può essere determinato in via equitativa, basandosi su criteri di ragionevolezza e prassi comuni.

Secondo la Consulta, è noto che nella maggior parte dei casi il contenuto di una valigia comprende capi di abbigliamento, biancheria, profumi e accessori, in quantità proporzionata alla durata del viaggio. Pertanto, una volta accertato lo smarrimento definitivo del bagaglio per responsabilità del vettore, il giudice deve procedere con una valutazione equitativa del danno patrimoniale, anche in assenza di una prova puntuale del valore dei beni.

La Cassazione ha ritenuto “irragionevole” la pretesa di una descrizione dettagliata del contenuto del bagaglio o la presentazione di scontrini e ricevute d’acquisto per dimostrare le spese sostenute per ricomprare gli oggetti perduti. Tali prove, infatti, risultano spesso impossibili da produrre, soprattutto quando il passeggero non dispone più dei beni in questione.

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