In quarant’anni ha fatto ormai la storia dell’aviazione civile mondiale, facendo da apripista a novità, innovazioni e pietre miliari (in casa come nel resto del Paesi dove vola). E diventando nel giro di poco tempo uno dei vettori leader a livello internazionale, con una flotta e un network invidiabile e soprattutto con conti in attivo (5,2 miliardi di dollari di utile nell’ultimo bilancio). Naturalmente con il fondamentale contributo dei fondi dell’Emirato, che sin dalla nascita hanno finanziato questo ‘gioiello di famiglia’.
Il primo volo di Emirates, avvenuto quasi in sordina, ricorda corriere.it, risale al 25 ottobre 1985 e per fare partire l’avventura la compagnia aveva dovuto prendere in carico due aerei della Pakistan Airlines (con annessi equipaggi), in attesa di potere avere equipaggi addestrati in proprio e soprattutto velivoli di proprietà, che sarebbero arrivati a partire dal 1987.
Una decisione presa in fretta e furia dopo che Gulf Air aveva tagliato i voli in questa porzione di deserto, ma che sin dall’inizio aveva uno scopo mondiale: diventare un’icona mondiale che accompagnasse il grande progetto di Dubai: diventare un centro del turismo internazionale. Ed è anche per questo che sin da quei due primi aerei comparve la livrea dorata che non avrebbe mai più abbandonato la flotta.
Un cammino lungo
Il cammino è stato lungo, anche perché i primi grandi progetti turistici di Dubai risalgono ai primi anni Duemila, ma da lì in avanti la scalata verso le vette della classifica si è poi rivelata inarrestabile. E le ambizioni emersero in maniera chiara per la prima volta quando, evidenzia ancora il Corriere, all’inizio del nuovo millennio Emirates alza la voce con un mega ordine da 12 miliardi di dollari per gli A380, che diventeranno aereo icona della compagnia. L’espansione delle rotte è stata allora continua e il vettore emiratino approda anche in Italia, A Malpensa, dove poco dopo segna anche un altro passo storico con il primo volo in Quinta libertà per il nostro Paese, tra Milano e New York. E poi sponsorizzazione, con miliardi di dollari versati nelle principali società sportive del Vecchio Continente, e tanto lusso a bordo (sue le prime suite private in First).
Risultato finale: 268 velivoli, 860 milioni di passeggeri trasportati e voli in 152 città. Il tutto in ‘soli’ 40 anni.