I tre certificatidi easyJet: "Così supereremo l'ostacolo Brexit"

"Manterremo il certificato di operatore aereo inglese, ma ne stiamo creando un altro europeo". Frances Ouseley, direttore easyJet per l'Italia, ha parlato a Mestre dei riflessi derivanti dalla Brexit per la compagnia britannica, confermando che il vettore si assicurerà il mantenimento dei propri diritti di volo nell'Ue prima che la Brexit sia effettiva.

Ouseley ha spiegato che la sede europea sarà scelta "in un Paese che riconosce l'inglese come lingua formale". La nuova registrazione dei 110 aeromobili nella nazione Ue scelta costerà alla compagnia 10 milioni di euro.

"È nell'interesse di tutti, compagnie aeree e viaggiatori, britannici e di tutta Europa, che i voli tra la Gran Bretagna e l'Ue possano proseguire",  ha detto la numero uno di easyJet Italia. "Quando il Regno Unito uscirà dall'Ue, il requisito minimo di easyJet per operare sarà un accordo bilaterale che permetta alle compagnie inglesi di volare in Europa e a quelle europee di operare nel Regno Unito".

La compagnia avrà tre Coa (Certificato di Operatore Aereo) in futuro - uno britannico, uno svizzero e uno europeo - che tuteleranno l'attuale network di collegamenti. Il quartier generale di easyJet resterà a Londra Luton e easyJet plc resterà quotata alla Borsa di Londra. A. P.

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