Basta un nome, a volte, per spostare il mercato verso il segno positivo o negativo. E se quel nome è Thomas Cook, il destino porta inesorabilmente verso il basso.
È quel che sta accadendo a Thomas Cook India Group, il cui titolo ha perso il 7 per cento nei giorni scorsi per effetto del fallimento del t.o. inglese. Con cui però la società indiana non ha nulla a che fare visto che dal 2012 fa capo alla Fairfax Financial Holdings, con sede in Canada (l'unico elemento in comune rimasto è l'uso del marchio, per il quale detiene l'uso esclusivo fino al 2024 in India, Sri Lanka e Mauritius).
Negli ultimi sette anni, si legge su eTurboNews, Thomas Cook India ha ottenuto risultati positivi, diventando una delle aziende più grandi nella regione Asia Pacifico, presente in 29 Paesi nei cinque continenti.
"Alla luce di quanto riportato sulla stampa - ribadisce Madhavan Menon, chairman di Thomas Cook India - è importante ribadire che Thomas Cook India è un’entità completamente indipendente dal gruppo Thomas Cook, il cui crollo nel Regno Unito e in Europa non ha su di noi alcun impatto i termini di proprietà, affari, persone, tecnologie e processi".
Oriana Davini