Ita-Alitalia e la startup: così cambierà il vettore

“Siamo una startup che sta nascendo. Una piccola azienda con forti ambizioni. È un primo passo e non per niente quello che presentiamo oggi è uno schema di piano che dovrà essere adattato man mano”. Prima uscita pubblica per l’amministratore delegato di Ita-Alitalia Fabio Lazzerini (nella foto) che, insieme al presidente Francesco Caio, ha chiamato a raccolta virtualmente la stampa per alzare il velo sul piano industriale della newco.

Discontinuità
La parola startup risuona più volte nel corso della presentazione, raccontando la nascita della nuova azienda a partire dalla sede nuova, minimal anche. Concetto di startup per ribadire che la nuova Alitalia è in totale discontinuità con il passato, iniziando da zero e puntando a crescere cogliendo le opportunità del mercato. “Iniziamo un viaggio che ci deve portare sulla cima – commenta da amante della montagna – sapendo che la strada ha pochi segnali e ci sembrerà spesso di percorrere una via sbagliata”. La storia del trasporto aereo, concretizza poi, nei prossimi due anni non serviranno a nulla, sarà un altro mercato e bisognerà navigare a vista.

Le scelte
Scendendo nei dettagli, “sono state fatte delle scelte – dice -: connettività, network carrier, non low cost, leader nel traffico da e per l’Italia (come obiettivo) e all’interno di una partnership internazionale di ampio respiro”. Quanto all’Italia Lazzerini lo considera un patrimonio inestimabile (risuona la mitica definizione ‘turismo petrolio dell’Italia’) sul quale basare lo sviluppo di Alitalia.

Economicamente, obiettivo ebit e quindi profitti già dal 2023, con break even dall’anno prima. Il tutto seguendo alcune precise linee guida su customer experience, flotta, digitalizzazione, turismo e mobilità integrata.

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