Alitalia alza le barricateper l'autunno caldo

Si preannuncia un autunno all’insegna delle sfide in casa Alitalia, che scalda i motori per la sua fase due.

La compagnia presieduta da Roberto Colaninno, che archivia un’estate con cifre decisamente positive, deve fare i conti con alcune questioni in sospeso, tenendo però fisso l’obiettivo sul rilancio e la crescita dei ricavi.

Se da una parte Alitalia rischia di perdere quote sul corridoio Milano-Roma, a seguito della decisione dell’Antitrust di far cessare il regime di monopolio del vettore dal prossimo 28 ottobre, dall’altro non intende stare ad aspettare l’evolversi degli eventi e prepara l’offensiva.

Primo passo, la riorganizzazione dei vertici aziendali, con la creazione di due nuove figure, il chief strategy officer e il chief commercial officer, per cui sono stati chiamati rispettivamente Marco Sansavini e Gianni Pieraccioni. Obiettivo, per entrambi i manager, il potenziamento degli aspetti strategici e commerciali, con network e flotta, revenue management, alleanze e ricavi ancillari tra le priorità.

Cambi operativi
Un giro di vite, dunque, che ha preso il via nelle scorse settimane. Alitalia ha visto, infatti, l’ingresso in flotta di due nuovi Embraer, che portano a 155 gli aeromobili del parco macchine. Entro fine 2012 Alitalia disporrà così di 59 nuovi jet, completando parallelamente la dismissione dei vecchi Md80.

Dal punto di vista del network, l’autunno di Az si apre con l’avvio del nuovo operativo sull’asse Roma-Zurigo, con ben 12 frequenze settimanali che puntano a catturare il bacino business. Da dicembre, invece, prende il via il collegamento Roma-Abu Dhabi operato in codeshare con Etihad. Una manovra che fa presagire un ulteriore avvicinamento tra i due vettori, anche sulla scia del manifestato interesse del ceo di Etihad ad espandersi in Europa.

Il network Air One
Ma il network cresce anche per lo smart carrier del Gruppo Az, Air One, che lancerà nuovi collegamenti internazionali e domestici dalle basi di Malpensa e Venezia e dallo scalo di Torino.

Riguardo ai ricavi, invece, Alitalia schiaccia l’acceleratore sul fronte delle ancillary revenue, distribuendole in agenzia grazie all’intesa con Sabre. E avvicinandosi al modello low cost, con l’introduzione della tariffa Basic mette a pagamento l’imbarco del bagaglio in stiva.

Tutte manovre che portano Az a tutelare la crescita dei ricavi, anche alla luce delle possibili operazioni che il Governo deciderà di attuare riguardo agli aeroporti milanesi, vitali per il business della compagnia. La prospettiva per Alitalia, infatti, potrebbe essere quella di dover abbandonare il Forlanini, tornando a investire massicciamente su Malpensa.

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