Hotel di Torino e provincia a rischio chiusura se non interviene il Governo

Torino e provincia lamentano come i rincari di energia elettrica e gas possano vanificare gli sforzi di ripresa del comparto turistico-ricettivo.

Senza un intervento di sostegno e alleggerimento da parte del Governo e delle istituzioni locali, le strutture ricettive torinesi rischiano la chiusura per contenere i costi come già accaduto nel 2020 per il Covid-19. A lanciare l’allarme sono Federalberghi Torino, Gruppo Turistico e Alberghiero – Unione Industriali di Torino e AssoHotel Confesercenti.

I rincari arrivati a luglio al 400% e, purtroppo, ancora non terminati che le imprese stanno subendo e subiranno nei prossimi mesi vanificheranno completamente i risultati positivi relativi ai flussi turistici e all’occupazione delle camere, annullando totalmente la ripartenza che aveva iniziato a intravedersi a partire dalla primavera di quest’anno. Secondo i dati raccolti da Federalberghi Nazionale, il costo medio per una struttura rischia di quadruplicare nei prossimi mesi.
“La situazione che andrà peggiorando nei prossimi mesi rischia di assestare un altro duro colpo alle imprese turistico-ricettive che si stavano faticosamente riprendendo dopo i due anni di pandemia – dichiara Fabio Borio, presidente di Federalberghi Torino –;  siamo in una situazione peggiore di quella verificatasi con i lockdown, con la differenza che ora i flussi turistici sono tornati. Il budget annuale per pagare le bollette l’abbiamo già esaurito, ora non potremo che aumentare l’esposizione bancaria e debitoria, senza un intervento da parte del Governo e senza opportune compensazioni a livello locale l’unica strada, per molte strutture, sarà di nuovo quella di chiudere mettendo in cassa integrazione i dipendenti”.

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