Termalismo settore da riqualificare, le proposte di legge

Il turismo termale conta oggi in Italia ben 320 centri operativi, di cui il 90% accreditato dal Servizio sanitario nazionale, ma si tratta perlopiù di realtà piccole, che spesso necessitano di significativi interventi di riqualificazione. Due le proposte di legge finalizzate al riordino del sistema wellness e recentemente presentate in Parlamento.

“Questi provvedimenti - spiega il presidente di Federterme Massimo Caputi - rappresentano un passo importante verso un riordino organico del comparto termale italiano, con misure che puntano alla valorizzazione del patrimonio esistente, al rilancio delle imprese, alla promozione della cultura del termalismo sanitario e sociale, nonché al sostegno alla formazione, alla ricerca e all’occupazione”.

Le proposte prevedono anche di dare una maggiore identità a queste aziende, con l’istituzione di un marchio di qualità termale e dell’Albo nazionale delle acque termali. Si parla anche di istituire dei veri e propri ‘distretti’ termali, magari integrati con altri servizi del territorio.

Intanto l’analisi Pambianco sui bilanci dei principali player del settore vede top ten per fatturato confermata rispetto all’anno precedente. QC Terme è al primo posto con 159 milioni di euro di fatturato 2024 rispetto ai 147 del 2023, seguita da Terme e Grandi Alberghi Sirmione con 48 milioni e da Lefay Resorts con 44 milioni, in crescita rispettivamente del 10 e del 7% rispetto al 2023.

Oltre a Terme Grandi Alberghi Sirmione avanzano a doppia cifra anche l’Hotel Terme President (+17%) e Aquardens (+14%). Quest’ ultimo ha anche confermato la pole position nel ranking per ebitda margin del 2024, con una redditività del 42,8%.

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