Report Wef Turismo: Italia solo ottava, la Spagna in testa

È brava ma non si applica.

È questa, in estrema sintesi, la valutazione che il World Economic Forum dà dell’Italia nel suo Global Travel & Tourism Report 2015. A mettere in crisi il Paese nella sua competitività turistica sono tre snodi fondamentali: prezzi, burocrazia e tasse.

Nonostante l’Italia sia risalita dalla 26esima all’ottava posizione, si è fatta superare da una meta sua diretta competitor nell’area mediterranea. Stiamo parlando della Spagna, che balza per la prima volta ai vertici della classifica dei Paesi più competitivi del mondo per il turismo, passando dal quarto al primo posto a scapito della Svizzera, prima nel 2013. Seguono poi Francia e Germania, davanti a Usa, Regno Unito e Svizzera. Quest’ultima scivolata di cinque posizioni, dal primo al sesto posto.

Focalizzando lo sguardo nei confini nazionali, a penalizzare sono i pochi investimenti sul settore, per i quali ci posizioniamo solo al 65esimo posto, dietro a Israele; la complessità burocratica e la competitività dei prezzi, per la quale figuriamo solo alla 133esima posizione, dietro all’Austria.

Ma se si tiene conto dei singoli indicatori si scopre comunque che, in realtà, le potenzialità ci sono.
Questi, infatti, mostrano come l’Italia si riveli più forte sul piano del patrimonio naturale e di quello culturale, che la vedono rispettivamente al 13esimo e terzo posto, e, fattore non poco rilevante, sul piano delle infrastrutture. Infatti, il Paese guadagna il terzo gradino del podio per quelle dedicate ai turisti e occupa il 26esimo e il 32esimo posto per quelle aeroportuali e per i servizi dedicati al trasporto via mare.

Qui il report completo.

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