Il Mar Rosso del futuro:parte la sfida luxury

Da destinazione zoccolo duro per il target medio a meta emergente in un futuro dove il turismo di lusso giocherà un ruolo chiave: forse nessuna area come quella del Mar Rosso sta vivendo una metamorfosi tanto pronunciata e trasversale ai Paesi che lambisce.

La svolta egiziana
A cominciare da Sharm el Sheikh, icona del Mar Rosso egiziano, che nel post pandemia si riscopre destinazione in grado di attrarre anche un turismo diverso,  di target non solo più elevato ma anche più sensibile alle tematiche di rispetto dell'ambiente e di conservazione del patrimonio.
Dopo la designazione della capitale del Mar Rosso a sede della Cop27, la spinta a riposizionarsi nel segmento luxury si è rafforzata di pari passo con quella nel green. "Grazie alla capacità di dialogo e diplomazia del nostro Paese - spiega Sarah El-Gohary, assistant director of public relations and communication Four Seasons Sharm El Sheikh - il Mar Rosso ha rafforzato nel periodo pandemico il suo ruolo di crocevia internazionale del turismo. Innegabile è la maggior internazionalizzazione dei flussi, con forti spinte da bacini a  impronta altospendente".

La novità Arabia Saudita
Si cambia meta, ma l’altro Mar Rosso continua ad attirare investimenti e interesse a livello internazionale. Soprattutto se si trova sulle coste dell’Arabia Saudita, un Paese che sta investendo in modo massiccio proprio sul turismo, il petrolio del futuro. “Sul Mar Rosso l’Arabia Saudita ha un progetto grandioso – conferma Loredana Pettinati, senior travel trade director di Red Sea Global -, parte fondamentale della Vision 2030 che mira a creare una nuova identità turistica del Paese. E all’interno dei grandi progetti in via di sviluppo da qui al 2030, Red Sea Global rappresenta uno dei gioielli più importanti, destinato a un target lusso”.

L’obiettivo è quello di portare centinaia di migliaia di persone in un luogo fino a poco fa inviolato. Lo sviluppo della destinazione avverrà però in un’ottica di “sostenibilità e rigenerazione, seguendo un modello da esportare a livello globale”.

Nella prima fase che si completerà entro il 2024, l’area disporrà di 16 alberghi di catene internazionali di lusso – i primi ad arrivare saranno Six Senses, St Regis e Ritz Carlton - e di 400 residenze private, con l’obiettivo di catalizzare circa 300mila ospiti. Entro la fase due del progetto, da completarsi entro il 2030, si aggiungeranno brand prestigiosi per un totale di 50 hotel, mille residenze e una stima pari a un milione di arrivi. Il tutto con la massima attenzione per l’ambiente naturale circostante e per le popolazioni locali. A disposizione anche un aeroporto, che dal 2024 offrirà anche collegamenti internazionali.

Volo diretto su Eilat
In questa corsa al Mar Rosso ‘alternativo’ non poteva mancare Israele. E’ di questi giorni la notizia del volo diretto Roma-Eilat operato da Wizz Air due volte alla settimana. A testimoniare l’importanza crescente di quest’area, la realizzazione del nuovo resort Midbar - deserto in ebraico –, frutto di un investimento di circa 60 milioni di euro, che sarà aperto nel 2025. E l’inaugurazione nel 2023 di Waterland, il più grande parco acquatico del Middle East.

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