Il Giappone guarda all’Europa e rilancia la sua offerta ‘green’

Il Giappone guarda a Occidente, malgrado le difficoltà legate all'andamento del covid in Cina.
Nonostante Pechino abbia dato il via libera ai propri viaggiatori per le principali destinazioni mondiali, Tokyo ha infatti reintrodotto test Covid mirati all'arrivo dei viaggiatori cinesi, incappando di riflesso nella sospensione dei visti per i propri turisti in Cina.

Il Daiwa Institute of Research ha perciò previsto un difficile recupero nel 2023 di quel 30% di arrivi stranieri provenienti proprio dal gigante asiatico (solo 21mila lo scorso novembre), stimando una chiusura nel 2022 attorno ai 22,5 milioni di visitatori complessivi contro i circa 31,88 del 2019, per una spesa di 28 miliardi di euro (80% del 2019).

“Le aspettative nel mercato europeo e italiano sono in forte crescita - ha dichiarato Valeria Pirodda, senior assistant manager Jnto intervenuta alla serata dedicata al Giappone organizzata da Kel12 a Milano - anche perché il Paese ha compiuto notevoli passi nell’innovazione della propria offerta: oggi conta 12 città 'Green Destinations Top100 Stories' in the World (incluse le isole Yoron e Amami-Oshima), due Best Tourism Villages (Miyama e Niseko), un villaggio zero-waste a Kamikatsu (dove gli ospiti sono coinvolti in eco-attività) e un nuovo museo multimediale dedicato agli indigeni Ainu di Hokkaido”.

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