Chen Jianyang (nella foto) è il nuovo direttore dell’Ufficio nazionale del Turismo cinese, l’ufficio con sede a Roma.
Jianyang, che prende il posto di Zhang Ling Xiao, ora consigliere culturale dell'Ambasciata cinese, è un diplomatico che ha guidato per oltre venti anni la sede governativa dello stesso ufficio in Germania. È un appassionato di storia romana e, come ha raccontato lui stesso nel corso di un evento nella Capitale, è stato proprio questo hobby ad avvicinarlo alla cultura italiana. “Gli ultimi anni sono stati molto difficili, ma oggi sono orgoglioso di raccogliere questa eredità. L’Italia è una delle mete preferite dei cinesi e sia l’Italia che la Cina sono accomunate da una storia millenaria”.
Dopo la riapertura dei confini lo scorso marzo, dal primo dicembre i cittadini italiani possono entrare in Cina per motivi di piacere o per business fino a un massimo di 15 giorni senza richiedere il visto. Una nuova politica che, ha commentato Jianyang, “stimolerà fortemente la ripresa del turismo dall’estero”.
Prima della pandemia erano circa 300 mila i connazionali che si recavano nel Paese del Dragone ogni anno. “Non sappiamo quanti italiani torneranno quest’anno a visitare la Cina, ma ci auguriamo di poter presto tornare ai numeri del 2019”.